Su Messa in Latino abbiamo diramato il nostro appello, tramite la voce di don Marco, per chiedere che ci sia pace tra i riti latini: il tradizionale (Pio V/Giovanni XXIII) e il riformato (Paolo VI).
Diciture a parte, è possibile che la crisi sacramentale ci porti a rivalutare il valore della Messa in sé, deponendo faziosità di ordine ideologico-politico e non teologico-spirituale?
Che la crisi rigeneri la nostra coscienza liturgica e porti a superare definitivamente la contrapposizioni, doppiezze, asprezze tra i due mondi cerimoniali; che decadano le restrizioni e le ingiustizie, parallelamente alle accuse e alle ottusità; che i sacerdoti siano liberi di celebrare con e per il popolo, attingendo senza riserve e senza ricatti a tutto il tesoro liturgico che la Chiesa nei millenni ci ha consegnato. Che si riaffermi così il primato e l’assolutezza della S. Messa oltre ogni barriera e muro cultuale, culturale e ideologico. Lo chiedo nel nome del Signore Gesù, che in ogni Santa Messa si immola alla presenza della SS. Trinità e della intera Corte Celeste.